Una grande casa… accogliente
Ho conosciuto don Andrea in occasione della sua prima venuta a Sermoneta, durante un campo-scuola al quale aveva portato i suoi ragazzi di Verde Rocca.
Per noi, allora 14enni e 18enni, del gruppo spontaneo di amici fu l’inizio di un cammino di fede che ci portò ad impegnarci ancora di più in parrocchia, soprattutto nel coro ad imitazione dei suoi ragazzi, cantando le loro canzoni ed utilizzando per la prima volta le nostre chitarre in chiesa!
Ricordo chiaramente, come fosse stata una chiamata, il 6 luglio 1980 alle 10.00/10.30 del mattino (forse era di sabato)… Io ed una mia amica stavamo giocando a tennis al campo giochi del paese. In quel momento scesero dal convento dove alloggiavano i ragazzi di don Andrea e ci invitarono per andare la sera a stare con loro intorno al fuoco…. Immaginarsi per noi la festa: una grande novità per il nostro piccolo paesino! Corremmo ad avvisare gli amici del gruppo e verso le 16.00/16.30 arrivammo su al convento.
Fu uno dei più bei tramonti della mia vita; anche don Andrea era affascinato da quello spettacolo!
Dicemmo le lodi e durante le preghiere ci spiegarono un simbolo che avevano preparato (don Andrea credeva molto nell’uso dei simboli): era una grande casa – simbolo di tutte le case di Sermoneta – senza porte né finestre….. “accogliente”, come lo era stata Sermoneta, dissero. In fondo so che quello accogliente era Lui… noi sermonetari fummo solamente CONTAGIATI….
Le sue Messe da allora in poi, la sua amicizia durante gli anni (eravamo le sue “pecorelle di Sermoneta”) ci aiutarono molto nella nostra crescita cristiana.
Personalmente ho sempre fatto partire il mio cammino di fede da quel giorno, quella data così significativa per noi… pensi che ne celebravamo addirittura l’anniversario!
Prego sempre don Andrea che vegli sul mio cammino.
L.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!