Il progetto libreria secondo Don Andrea
Nei circa tre anni che ha svolto il suo ministero sacerdotale a Trabzon, don Andrea aveva pensato di realizzare una libreria in città, vicino all’università, per favorire e facilitare il dialogo interreligioso e interculturale tra gli studenti. Tra i suoi scritti abbiamo trovato due lettere: una scritta il 5 febbraio 2005 indirizzata al vescovo allora responsabile dell’Ufficio Missionario del Vicariato di Roma e un’altra scritta il 25 gennaio 2006, mentre si trovava a Roma, pochi giorni prima della sua morte, inviata alla Regione Lazio per richiedere un finanziamento per il progetto della Libreria. Il progetto ci sembra interessante e bello…, per questo lo pubblichiamo sperando anche che qualcuno, un giorno, possa realizzarlo…
Roma/Trabzon 25 genn 2006
A……
Sono don Andrea Santoro, …
Dopo la mia pluriennale esperienza in Medio Oriente e i cinque anni trascorsi in Turchia, dove tuttora vivo, credo nella grande utilità di un “CENTRO DI DIALOGO INTERCULTURALE E INTERRELIGIOSO” che possa operare mediante una “LIBRERIA A CARATTERE INRTERCULTURALE E INTERRELIGIOSO”, NELLA STESSA CITTA’ DI TRABZON. Questa città è la più grande e la più importante nella parte est del Mar Nero, a 150 km. dalla Georgia, a 200 km dall’Armenia e dall’Azerbayjan, di fronte alla Russia e all’Ucraina, protesa verso i confini con l’Iran e l’Iraq, con una popolazione prevalentemente musulmana, una piccolissima minoranza cattolica e una minoranza più consistente ortodossa, con movimenti migratori dall’est dell’interno della Turchia (…) e dalle nazioni confinanti con la Turchia. E’ una città che ha visto tragici eventi, a cavallo della prima guerra mondiale, con risvolti politici, etnici, religiosi tra realtà con culture, lingue, religioni diverse.
Una libreria a carattere INTERCULTURALE E INTERRELIGIOSO che abbia perciò al suo interno:
- una sezione cristiana (cattolica e ortodossa)
- una sezione ebraica
- una sezione musulmana
Le tre sezioni avrebbero al suo interno:
- una parte culturale-artistica non solo di libri ma anche, pur se in piccolo, di oggetti e opere d’arte;
- una parte teologica;
- una parte spirituale
I libri sarebbero prevalentemente in lingua turca ma, per le cose più essenziali, anche in lingua inglese e qualcosa, per le opere fondamentali, in arabo ed ebraico.
Dal punto di vista logistico la libreria avrebbe al suo interno:
- una parte di esposizione per la vendita
- una parte per la lettura-consultazione
- una parte per dialogo, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, presentazione di libri e opere varie.
- una parte per deposito e gestione della libreria
- una parte, come è d’uso sul posto, per tè e caffè come punto d’incontro e scambio.
….La libreria dovrebbe essere ubicata in una zona centrale, frequentata dalla gente e in particolare dalla numerosa popolazione giovanile e universitaria (la città è sede di una importante università).
Per essere gestita la libreria avrebbe bisogno da un minimo di due a un massimo di tre persone.
….In caso il progetto meritasse di essere preso in considerazione ne fornirei in dettaglio gli elementi precisi, sia sul piano economico, sia su quello logistico, sia quello organizzativo.
Ringrazio vivamente e porto i miei più cordiali saluti.
Don Andrea Santoro
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