Carissimi, Buona Pasqua!
Nell’antica lingua egiziana che gli ebrei parlavano nella loro lunga permanenza in Egitto, Pasqua significa “passaggio”. Dio “passa” in mezzo al suo popolo e lo conduce alla libertà. Dio “passa” nella tomba di Gesù e lo conduce alla gloria della Resurrezione. Dio “passa” anche oggi in mezzo a noi e ci conduce dove ha condotto Gesù: alla santità, al bene, alla gioia dello Spirito Santo, a una vita senza tramonto. Il peccato è vinto: e con il peccato la morte, la tristezza, la solitudine. Siamo tenuti per mano da Dio e questa stretta è più forte di ogni altra che a volte sembra soffocarci.
Il mio augurio è questo: ritrovare la mano di Dio e tenerla forte. Lui ci condurrà passo passo e ci farà attraversare ogni “mar rosso”.
L’apertura della Chiesa è prossima: non più a Pasqua (sono da ultimare alcuni lavori) ma a maggio. Approfittiamone per prepararci meglio: aprire una chiesa significa aprirsi di più a Cristo, ai fratelli, al mondo. Spalanchiamoci addirittura! Cristo, gli altri, il mondo vogliono entrare in noi e aspettano nello stesso tempo che noi ne andiamo alla ricerca. Lo faremo insieme: la nostra Chiesa sarà il simbolo di questa apertura e di questo cammino.
Auguri a quanti soffrono, in modo particolare, o sentono un vuoto interiore senza risposta. Cristo risorge apposta. Alleluia.
Con affetto, don Andrea
(in L’anima di un pastore, lettera n 11, inoltre, sempre sulla Pasqua, suggeriamo le pagg. n 8,11,26,34,46,60,62,76,164)