Carissimi, a causa dell’epidemia in corso quest’anno non sarà possibile effettuare il consueto pellegrinaggio a Trabzon il 5 febbraio per ricordare, insieme alla comunità di Santa Maria, il 15° anniversario del martirio di don Andrea…
Presto però vi daremo informazioni sulle celebrazioni che si terranno, sia a Roma che a Trabzon, e alle quali potremo partecipare, o fisicamente o spiritualmente.
Intanto possiamo riflettere sull’immagine del seme, segno della “piccolezza” con la quale don Andrea amava tanto confrontarsi… Ecco alcune sue espressioni tratte dalla prima e ultima lettera che ha inviato ai suoi ex-parrocchiani:
“Non voler essere più di un po’ di lievito e più di un minuscolo granello di senapa; ma neanche di meno, naturalmente!” (9.11.2000 prima lettera dalla sua missione)
“Qualche tempo prima, il Vangelo del giorno paragonava il regno di Dio al più piccolo dei semi (il granello di senapa) e al lievito che la donna depone nella pasta: qui, insieme alla famiglia fiorentina che è con me, siamo ancora più piccoli del più piccolo dei semi, ma l’importante è stare dentro la terra, con amore, con rispetto, sciogliendosi e diventando un tutt’uno con essa nel silenzio, disposti a morire e a fiorire quando Dio vuole, sentendo che quella terra è stata amata, lavorata da Dio, visitata e vangata in mille modi” (stessa lettera)
“Il regno dei cieli non è forse simile a un granellino di senape, il più piccolo di tutti i semi? Lo getti e poi lo lasci fare…E non è vero che “se ami conosci Dio” e lo fai conoscere e se non ami, anche se possiedi la scienza, se parli tutte le lingue, se distribuisci beni ai poveri non sei nulla ma solo un tamburo che rimbomba?” (22.01.2006 ultima lettera)