BUON NATALE (1986)
NATALE 1986 – Parrocchia “Gesù di Nazareth” (dopo la costruzione della chiesa di “pietre vive”, si giunge anche alla costruzione della chiesa di mattoni e in prossimità del primo Natale riuniti nella “casa comune” don Andrea scrive ai suoi parrocchiani)
Carissimi, è l’ultimo Natale, se Dio vuole, che passiamo alla scuola. Dal dicembre 1981 al dicembre 1986 sono 6 anni. Ma oramai il cantiere procede bene. I lavori avanzano. Per Natale prossimo dovremmo poter festeggiare insieme, riuniti nella stessa casa, la nascita di Cristo. Quest’anno che ci resta dobbiamo viverlo con intensità. Si tratta di stringerci ancor più intorno a Cristo, per essere la sua Betlemme, la sua grotta in cui possa nascere circondato dal nostro calore. Cristo cerca noi anzitutto: noi siamo le pietre vive che ha più care. Il 26 ottobre, quando abbiamo gettato i sassolini nel pozzetto dello scavo dove è stata messa la 1^ pietra, volevamo dire proprio questo: essere pietre vive e compatte di un unico grande edificio.
E’ l’augurio che volevo farvi: offrirvi a Cristo come sua abitazione, come Maria. Accogliere la sua amicizia, la sua Parola, la sua chiamata. Diventare ognuno la grotta di Cristo e sentir risuonare dentro di noi il suo invito: “Vieni ! Vengo a nascere per te. Conto su di te: vuoi ?”.
Un augurio particolare alle famiglie in cui la malattia, la lontananza da casa, la separazione, il carcere, il dolore rendono presente il freddo e l’oscurità della grotta di Betlemme. Cristo non è lontano, anche se nascosto.
Un augurio affettuoso e colmo di rispetto a quanti non credono o credono in modo diverso. Cristo non è nostro ma di tutti.
Un augurio a quanti si sentono lontani dalla Chiesa o hanno sofferto a causa di essa. Noi vorremmo costruire una chiesa migliore: la vostra esperienza può essere preziosa. Vorremmo offrirvi le cose più buone che Cristo ha messo dentro la sua chiesa. Vorremmo contare sul vostro perdono per le impronte cattive che le nostre mani lasciano sui doni di Cristo. Vorremmo, nonostante tutto, assaporare con voi la gioia di appartenere a una stessa casa.
Un invito ai giovani perché raccolgano Cristo dalla grotta di Betlemme e lo spargano in tutto il mondo.
Un saluto ai bambini perché trovino in Gesù il loro più grande regalo di Natale e perché, assomigliando a lui, siano per noi il nostro più grande regalo di Natale.
Con affetto
don Andrea Santoro
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