Preghiamo i Santi con Don Andrea
Nelle ricorrenze dei Santi e dei Defunti ricordiamo l’esperienza di Don Andrea Santoro e preghiamo insieme a lui:
24. Trabzon/Urfa-Harran, 3 nov. 2003
Carissimi,
… Ieri, giorno dei morti, in chiesa eravamo in cinque cristiani, l’altro ieri, giorno dei santi, eravamo in tre. Ma tanti musulmani sono venuti a visitare la chiesa. Molti chiedono, vogliono vedere, sapere, capire, confrontare. Molti vogliono parlare, aprire il cuore, avere un sostegno. Chi li accoglierà? Mi ricordo spesso del mio vecchio parroco che parlava della “liturgia della porta”: aprire, sorridere, salutare, rispondere. C’è un’altra cosa qui da fare: pregare, mentre i visitatori girano per la chiesa, testimoniando silenziosamente la propria fede, invocare su di essi lo Spirito Santo, amarli dal profondo dell’anima aprendo con essi un canale segreto. Qualcuno sente questa chiamata? Venga senza esitare, perché la preghiera è una scala che fa scendere Dio fra gli uomini e salire gli uomini a Dio, è un mistero di luce e una via di pace e di riconciliazione.Vengo un po’ alla cronaca di questo periodo. Attorno alla metà di settembre sono venuti una quindicina di pellegrini della parrocchia di S. Frumenzio a Roma, accompagnati dal loro parroco. Li ho accompagnati a conoscere le piccole comunità cristiane (ortodosse e cattoliche) del sud-est della Turchia. È stata per loro una scoperta e una commozione: hanno trovato accoglienza, affabilità, testimonianza di una fede viva. Ma anche loro hanno testimoniato calore, fraternità, spirito di fede. Ho visto la comunione e lo “scambio di doni” in atto: una vera “finestra” di cuori. Quando loro sono ripartiti io sono venuto a Trabzon. Sono stati giorni difficili: ho dovuto cavarmela da solo per i problemi pratici di cucinare, lavare, pulire, per dirigere gli interventi urgenti nei restauri della chiesa, per organizzare la preghiera e la liturgia, per aprire la chiesa ai visitatori e per accogliere chi voleva parlare, confidarsi, avere un consiglio o una guida. Ho celebrato la messa feriale sempre da solo. Devo dire che avevo nel cuore una profonda serenità. Poi il Signore ha avuto pietà e mi ha inviato due “angeli” che mi hanno sollevato dai problemi pratici e mi affiancano nell’accoglienza in chiesa. Non so quanto durerà perché gli “angeli” vanno e vengono, ma per ora rendo grazie a Dio. Un altro “angelo” poi è venuto, che mi ha dato dei consigli su come cavarmela su certi problemi e mi ha incoraggiato dicendomi: “Non ti affliggere. Il Signore è con te”. Altri “angeli” verranno se e quando il Signore vorrà o forse si potrà formare un piccolo coro di angeli…
Che il Signore sia con voi.
Con affetto don Andrea
[SANTORO Andrea, Lettere dalla Turchia, Città Nuova, Roma 2006, 150-151]