Messa in un locale condominiale
Don Andrea,
ti ho visto la prima volta dire messa in un locale condominiale (…), per la gente numerosa che partecipava, il locale era forse angusto ma l’ascoltare la tua dolcissima voce e le tue parole dense di significato, dava certamente a tutti i convenuti l’immagine della grandezza e dell’amore di Dio, immagine che tu in particolare riuscivi a rendere così palese.
Questo eri tu caro don Andrea, riuscivi a coinvolgere tutti nella tua missione, dai più piccini ai più grandi, tutti rimanevano quasi attoniti ad udire le tue prediche piene di reali valori cristiani e mai di banalità…
La mia, caro don Andrea, non è piaggeria ma un qualcosa che nasce spontaneo dal mio cuore ferito da quello che ti è accaduto.
Sai, sono fermamente convinto che non avresti mai voluto assurgere prepotentemente agli onori della cronaca, tu, che sei sempre stato così discreto, ma fortemente determinato allorché ritenevi di essere nel giusto.
Personalmente mi reputo estremamente onorato, aggettivo che forse non riesce ad esprimere realmente tale concetto, di averti conosciuto.
(…) Abbiamo sempre ricevuto parole di consolazione e di amore che tuttora ci aiutano nel difficile percorso della vita.
Quando hai lasciato la nostra chiesa per percorrere nuove esperienze, debbo confessarti che la parrocchia non è più stata quella di prima… perché se ne era andato proprio il pastore che l’aveva voluta e fondata con così tanta determinazione.
Sono convinto che da dove sei tu ora proteggerai tutti con il tuo amore immenso e caritatevole…
L.L.
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