7 settembre 1977
/Settembre/1977: compleanno
Entro nel 33° anno di età
Un anno di grazia
Un anno di passaggio
Un anno decisivo
Tempo di libertà
“ di gioia
“ di Dio
“ di morire per risorgere
10/Ottobre/77 Cittaducale
Anno sabbatico, 33° di vita:
un anno che sia come uno stare nel ventre del pesce, come uno stare tre giorni nel sepolcro: poi il Signore farà cose nuove, mi condurrà verso il suo giorno.
Io debbo accettare il ventre, sotto il mare, il sepolcro, il tacere, il morire, il ritrovarmi solo, il venir meno di tanti e di tante cose, il non capire, il non sapere perché, l’obbedire, il sottomettermi, il camminare senza sapere dove vado a parare, l’affidarmi, il distaccarmi, il fare a meno di successo risultati soddisfazioni ricompense, il silenzio, il vuoto, il dubbio, l’incertezza, l’attendere, il confidare. Il resto è da Dio non da me. Il resto: cioè il risorgere, il rinascere, la luce, il frutto, uno sbocco.
Così sia.
Anno Sabbatico: liberare gli schiavi. Rendere gli altri liberi da me. Rompere ogni dipendenza, ogni rapporto di sottomissione, di “pendere dalle labbra”, di ammirazione, di consenso eccessivo, di fiducia eccessiva; non tenere gli altri legati a me, non pormi al centro della loro vita, non accaparrarmeli, non orientarli a me, venir meno ai loro occhi. Le mie capacità, la simpatia che suscito, l’affetto con cui sono trattato, l’amicizia con cui gli altri si sentono legati a me, la stima che riscuoto: tutto ciò non deve essere un laccio. (dal diario 1977-78)
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