Pasqua 2024 – Riflettiamo e preghiamo

Riflettiamo e preghiamo con le parole di don Andrea Santoro, martire in Turchia.

 

Lettera di Pasqua – 7 aprile 1996

Alla comunità parrocchiale Santi Fabiano e Venanzio

Carissimi fratelli e sorelle,
siamo i sacerdoti della parrocchia dei SS. Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli.
Vi abbiamo scritto altre volte e lo facciamo ancora perché, abitando nello stesso quartiere, ci sentiamo vicini di casa con tutti. Che bella occasione, quella della Pasqua, per salutarvi e augurarvi ogni bene.
Pur non conoscendo affatto o poco la maggior parte di voi, vorremmo dirvi che vi sentiamo ugualmente vicini, vi pensiamo, preghiamo per voi, vi vogliamo bene e vi stimiamo, al di là di ciò che ognuno crede e pratica.
Ci permettiamo inoltre, in tutta umiltà, di incoraggiarvi, sapendo che ognuno di voi porta con sé pesi, difficoltà e sofferenze a volte molto gravi. Ci sentiamo non solo “vicini di casa”, ma anche “vicini di umanità”: vogliamo perciò rallegrarci con chi di voi è nella gioia, piangere con chi di voi è nel pianto, sostenere chi è afflitto, esortarvi a essere forti nella tribolazione, lieti nella speranza, aperti e accoglienti gli uni con gli altri per essere l’uno la mano dell’altro. Vogliamo dirvi con tutta semplicità: «Coraggio, non temete, andiamo avanti, camminiamo, anche se la strada dovesse essere oscura, stringendo forte quella piccola luce che a ognuno è data».
Come sacerdoti vogliamo annunciarvi quella luce che è Gesù, quel Gesù che ha vinto le tenebre della morte ed è risorto. Quella croce su cui è appeso è il centro del cristianesimo: quella croce non è il simbolo della morte, ma della vita, perché in essa Dio ci ha amato con quell’amore che vince tutto, anche la morte, il peccato, le bassezze, i tradimenti, gli orrori di ogni genere.

«Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!» (Es 15,21)

Una volta Gesù disse: «Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici». In verità c’è un amore ancora più grande ed è dare la vita per i propri nemici. Proprio questo Lui ha fatto. Nessuno mai è riuscito a strappargli una parola di odio, di rabbia, di vendetta. È stato istigato, provocato, ma non si è udito in Lui alcun lamento. Non gli si è sentita in bocca una bestemmia, un giudizio, una condanna. Ha amato totalmente, definitivamente, abbandonandosi a Dio e consegnandosi al peccato per noi, pensandoci uno per uno e abbracciandoci uno per uno pur conoscendo tutto di ognuno.

Chi si sente morto, disperato e peccatore provi ad andare da lui, a invocarlo e si sentirà accolto. Chi sente il crollo di tante cose in cui credeva o di se stesso che riteneva incrollabile, può avvicinarsi a lui e si sentirà ricostruito e risuscitato. Lui è Dio e ci porta a Dio. Lui è uomo e ci riconcilia con gli uomini. Lui è santo e ci ridà al posto del peccato la santità. Lui è l’amore spalancato e ci immetterà nell’amore che ci fa figli di Dio e famiglia di fratelli.
Questo vorremmo dirvi: venite ai piedi della croce e contemplate Colui che vi è appeso.

Noi crediamo che davvero Lui è il Figlio di Dio. Venite a dissetarvi, troverete sollievo nelle liturgie meravigliose della chiesa che celebreremo in questi giorni. In esse Cristo stesso apparirà e ci farà sperimentare che per le sue piaghe possiamo essere guariti, nel suo corpo trafitto e nel suo sangue versato possiamo essere riconciliati e trasfigurati. Nella sua umiltà il nostro orgoglio è spezzato, nella sua morte è distrutta la nostra morte, nella sua resurrezione siamo resi partecipi della vita eterna e glorificati fin da ora nel nostro intimo.
Questo noi crediamo, questo noi vi annunciamo perché la vostra gioia sia con noi e la vostra gioia sia piena.

Buona Pasqua.
Con sentimenti di affetto e di amicizia vi salutiamo tutti uno per uno.

A nome di tutti don Andrea il parroco.

Don Andrea 

[SANTORO Andrea, L’anima di un pastore, ed.S.Paolo 2019, n.26.
Foto originali di d.Andrea]